Locandina Etnografie del contemporaneo

 

Seminario Permanente

Etnografie del contemporaneo

Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale

–   Aula Columba Ed. 12  –

Palermo 15 maggio > 12 giugno 2017

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Quarto incontro

Lunedì 5 giugno ore_ 15.00 

Vita Santoro

Scrittura e antropologia dei patrimoni culturali. Tassonomie e pratiche di testualizzazione nel quadro della Convenzione UNESCO del 2003

 

 

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e la Fondazione Ignazio Buttitta organizzano, dal 15 maggio al 12 giugno, il terzo ciclo del Seminario permanente Etnografie del Contemporaneo, ideato e diretto da Rosario Perricone. Grazie al coordinamento scientifico del Prof. Ignazio E. Buttitta, ospiti di quest'anno saranno dei giovani ricercatori provenienti dalle più importanti università italiane. Il ciclo include cinque incontri che si terranno presso la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, (Ed. 12 Aula Columba). Il seminario ha il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – MiBACT e dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ed è patrocinato dalla Scuola di Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, dal Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo e dal Folkstudio.
 
Lunedì 5 giugno alle ore 15.00, Vita Santoro interverrà al quarto incontro del Seminario permanente Etnografie del Contemporaneo. L'incontro verterà sul tema Scrittura e antropologia dei patrimoni culturali. Tassonomie e pratiche di testualizzazione nel quadro della Convenzione UNESCO del 2003.  L’intervento propone i risultati emersi dalla ricerca di dottorato, e riguardanti alcune questioni relative alla salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali. Nello specifico, il focus della ricerca è stato posto su: analisi dei molteplici processi innescati a livello locale dai progetti di candidatura alle Liste di salvaguardia istituite dalla Convenzione Unesco (Unesco 2003); osservazione delle ricadute che tali processi sono in grado di generare nelle «comunità di eredità», come definite dalla Convenzione di Faro (Council of Europe 2005); rappresentazioni e retoriche ufficiali delle politiche patrimoniali a livello nazionale e transnazionale; infine, dinamiche sociali, politiche e culturali di produzione, uso e manipolazione dei testi relativi ai processi di heritage-making
Oltre all’analisi testuale e discorsiva della Convenzione Unesco del 2003, nel corso della ricerca, sono stati osservati con approccio critico tre differenti casi di studio, accomunati unicamente dall’essere coinvolti in progetti più o meno avanzati di candidatura a una delle liste Unesco: la Parata dei Turchi di Potenza; la Festa di San Domenico Abate e rito dei serpari di Cocullo (AQ); la pratica di produzione di un merletto, denominato “puntino ad ago” a Latronico (PZ) e “singeleza” in Alagoas (Nordest del Brasile). Nei tre casi studiati è risultato evidente quanto la scrittura abbia agito, e tutt’ora agisca, quale consapevole strumento di «autenticazione della tradizione», e ciò è accaduto principalmente a partire da quando gli elementi culturali sono stati percepiti, considerati, e spesso manipolati, nella loro «dimensione di patrimonio culturale», alla cui definizione hanno contribuito ampiamente i tanti e differenti «produttori di saperi», inclusi i cosiddetti professionisti del patrimonio e gli stessi antropologi (Mirizzi 2009).
La ricerca ha consentito, inoltre, di cogliere le dinamiche di coinvolgimento ed empowerment delle distinte «comunità di pratica» (Lave & Wenger 1991, 1998), dai quali sono emerse interessanti connessioni tra forme di partecipazione attiva, agency creativa e sfera pubblica, capaci di attivare talora rivendicazioni, come anche nuove istanze partecipative comunitarie e pratiche di aggregazione che ruotano attorno al patrimonio culturale; in aggiunta a una discreta abilità nel generare esperienze inedite di economia, resilienza, socialità, e nell’incidere sulla vitalità degli elementi culturali oggetto dei processi di salvaguardia e valorizzazione. 
Quel che è emerso nel corso della ricerca di dottorato (un dato rafforzato dalle ulteriori acquisizioni delle indagini più recenti) è la forza considerevole, generata dai processi di heritage-making nell’ambito del sistema transnazionale del patrimonio e delle politiche attuali di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, nel “trasformare”, innanzitutto, gli elementi e le pratiche culturali; poi, i modi in cui le comunità si relazionano con esse e gli spazi in cui sono esplicate; e, in definitiva, le stesse comunità.

 

Vita Santoro è Dottore di ricerca in “Lingua, testo e forme della scrittura: analisi linguistica, tradizioni retorico-letterarie, aspetti antropologici”, titolo conseguito presso l’Università degli Studi della Basilicata ed è Cultural Project Manager. I principali settori della sua attività di ricerca attengono all’antropologia dei patrimoni culturali, all’ antropologia della scrittura e all’ antropologia del paesaggio. Ha svolto soggiorni di studio e ricerca in Basilicata, Abruzzo, Alagoas (nordest del Brasile) e Catalogna. Ė attualmente socia di SIMBDEA e ANUAC, ed è membro del team della Cattedra Unesco in “Mediterranean Cultural Landscapes and Communities of Knowledge” dell’Università degli Studi della Basilicata. Coordina dal 2013 la redazione della rivista “Archivio di Etnografia” e per l’A.A. 2016/17 le è stato conferito dall’Università degli Studi della Basilicata l’incarico di Professore a contratto per gli insegnamenti di “Antropologia culturale” e di “Territori della Basilicata: feste popolari, riti religiosi, artigianato”. Tra le pubblicazioni più recenti: Rete, in «Antropologia Museale», numero monografico “Uscirne insieme”: farsi comunità patrimoniale” a cura di Vincenzo Padiglione e Alessandra Broccolini, num. 37-39, Ed. La Mandragora, 2017, pp. 138-143; Sentidos da pesca, con Ferrare Josemary O. P., in ≪Archivio di Etnografia≫ Anno X, n.s., num. 1-2/2015, Ed. di Pagina, 2016, pp. 79-93; Frammenti di in-definiti paesaggi in Questo (non) è un paesaggio. Conversazioni, immagini, letture, a cura di Silvana Kuhtz e Francesco Marano, Collana Walking on the line, Altrimedia Edizioni, 2015, pp. 179- 195. 

 

 

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

 

  

 

Lunedì 12 giugno ore 15.00

 

Carolina VesceFemminielli e fa'afafine. Riflessioni a partire da una ricerca multisituata sugli immaginari globali di genere

 

 

 

Coordinamento scientifico

 

Rosario Perricone, Ignazio Buttitta

 

 

 

 

 

 

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Informazioni

 

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino  tel. 091 328060 - mimap@museomarionettepalermo.it

 

Fondazione Ignazio Buttitta tel. 091 7026433 – 339 1852655  fondazione.buttitta@yahoo.it

 

 

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