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Presentazione del dossier:
"UNESCO alla siciliana
I siti in sofferenza della bella Sicilia"
con focus sull'opera dei pupi ed a seguire
la proiezione del docufilm Pupus di Miriam Cossu Sparagano Ferraye
 
Venerdì 29 aprile_ore 17.00
Cantieri Culturali alla Zisa_ Spazio Mediterraneo, Via Paolo Gili 4

 

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Legambiente Sicilia, da sempre impegnata per la tutela e valorizzazione dei Beni culturali dell’isola con la storica campagna Salvalarte, ha dato alle stampe, per i tipi di Nulladie, la terza edizione del dossier “Unesco alla Siciliana”.

L’Italia è la nazione che detiene il record di maggior numero al mondo di Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, con 58 beni nella WHL nel 2021, tra patrimonio culturale, naturale e paesaggio culturale, cui si aggiungono i siti dei Geoparks e i beni del Patrimonio Immateriale.

La Sicilia è la regione con il maggior numero di siti UNESCO, una vera e propria isola del tesoro che al fascino della storia e della cultura unisce la bellezza del paesaggio. Ma non è il dato quantitativo la motivazione del dossier.

Il riconoscimento UNESCO costituisce un marchio di eccellenza per i siti e i territori, ma, contrariamente a quanto pensano molti, pur in un certo senso distinguendo i luoghi da visitare in due raggruppamenti (UNESCO e non), non è sufficiente per attivare processi di valorizzazione turistica ed effetti    economici tangibili per il territorio, in quanto, per questo, sono necessarie azioni e investimenti portati avanti dagli attori locali e creazioni di strutture di governance adeguate.

Ed è proprio questo l’aspetto che viene indagato dal dossier: luci e ombre del rapporto dei siti con i territori che li ospitano. Tra i beni immateriali dell’UNESCO, in Sicilia, sicuramente l’Opera dei Pupi è quello più noto perché celebra una tradizione che appartiene al vissuto dell’isola e quindi a tutti i siciliani.

Iscritto nel 2008 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, presenta la peculiarità di una tradizione che ha saputo rendere popolari storie basate sulla letteratura cavalleresca medievale e su altre fonti, come le poesie italiane del Rinascimento, la vita dei santi ma anche le storie di noti banditi, contribuendo così a trasformare il passato e la storia in memoria rendendola patrimonio collettivo grazie al il contorno di cunti, canti e colori dell’isola.

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Info: 091.328060
 
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