1m Kantor-allestimento

 

MOSTRA

 

La classe morta

di Tadeusz Kantor

 

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino 

visitabile fino al 31 dicembre 2015

 

Inaugurata in occasione dell'apertura della XL edizione del Festival di Morgana (2 novembre 2015), la mostra "La classe morta" di Tadeusz Kantor vede per la prima volta a Palermo l’installazione dello spettacolo che ha reso l’artista polacco famoso in tutto il mondo.

 

Nell’anno del centenario della nascita di Kantor, il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino ha avviato un progetto di collaborazione con la Cricoteka di Cracovia, nell’ambito della quale le due istituzioni hanno realizzato uno scambio di due delle maggiori opere kantoriane.

Parallelamente alla mostra sulla Classe morta che vede esposta Bambini sui banchi della "Classe morta" della Cricoteka a Palermo, le opere dello spettacolo palermitano Macchina dell’amore e della morte, prodotto dal Museo Pasqualino e parte della sua collezione permanente, sono attualmente esposte nell’ambito della mostra Tadeusz Kantor. I’m Goddamn falling, che si tiene alla Cricoteka di Cracovia dal 23 ottobre 2015 al 27 marzo 2016. 

Si prosegue così, idealmente, il percorso già avviato a giugno 2015 con il progetto Tadeusz Kantor. Il senso della vita e della morte, realizzato dal Museo Pasqualino nell’ambito dell’iniziativa Palermo per Kantor, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.

 

La mostra La classe morta di Tadeusz Kantor, organizzata dal Museo Pasqualino, espone l’opera Scolari sui banchi della 'Classe morta', realizzata da Kantor nel 1989Kantor. L’installazione fa parte di un insieme di opere che l’artista polacco creò riprendendo lo spettacolo Umarła klasa (La classe morta), messo in scena per la prima volta nel 1975.

L’installazione ripropone i celeberrimi banchi di scuola della classe scolastica, unitamente a 11 manichini che raffigurano gli scolari: una “macchina della memoria”, un “bio-oggetto”, in cui i manichini e i banchi costituiscono un unico organismo. 

La mostra è arricchita da dodici fotografie queste provenienti dalla Cricoteka, realizzate da Jacquie Bablet, membro del Laboratoire de Reserches sur les Arts du Spectacle del CNRS di Parigi.

L'allestimento include inoltre due proiezioni video: il film documentario La classe morta. Seduta drammatica di Tadeusz Kantor che fu girato dal noto regista polacco Andrzeja Wajda, vincitore della Palma d’oro al Festival del cinema di Cannes, dell’Oscar onorario e dell’Orso d’argento al Festival di Berlino; e l'intervista a Tadeusz kantor dello studioso francese Denis Bablet, membro del CNRS di Parigi.

 

Tadeusz Kantor (Wielopole Skrzyńskie, 1915 – Cracovia, 1990), personalità poliedrica, è artista, scenografo e regista polacco. Nel 1955 a Cracovia fonda il Cricot 2, considerato una delle più grandi esperienze del teatro europeo del XX secolo. Ideatore di un teatro che distrugge i miraggi dell’illusione, Kantor promuove una rivoluzione permanente in arte, attraverso un radicale rifiuto delle pratiche secolari del teatro e dello schematismo dottrinale per creare opere autentiche, nude, disarmate che indagano i meccanismi della memoria e il rapporto tra memoria e identità, tra realtà e finzione. Kantor assimila e rielabora la lezione teatrale delle teorie artistiche di matrice simbolista, del Bauhaus e dell’Astrattismo ed esplora, sviluppandole e trasformandole, le suggestioni fornite da Witold Marian Gombrowicz e il suo teatro dell’assurdo, da Bruno Schulz, autore del Trattato dei manichini e da Gordon Craig, teorico della supermarionetta.

Con il coinvolgimento di artisti eterogenei, attori non professionisti, poeti, teorici dell’arte, Kantor realizza spettacoli di avanguardia che mettono in discussione il carattere mimetico dell’arte e indagano, riequilibrandolo, il rapporto tra le varie componenti dello spettacolo. “Testo, oggetto, movimento, suono e attore" divengono elementi autonomi non più sottomessi all’interpretazione di un testo e alla rappresentazione della realtà ma indagati separatamente nell’ottica di una opera teatrale totale. I diversi linguaggi artistici non si fondono ma interagiscono facendo del contrasto un efficace strumento di innovazione e umoristica provocazione.

Fino alla metà degli anni Settanta, il Cricot 2 rappresenta sei spettacoli, quasi tutti su testi di Stanislaw Witkiewicz considerato da Kantor un compagno di viaggio nella sperimentazione dei diversi linguaggi. È tra il ‘75 e l’’80 che il Cricot 2 raggiunge fama mondiale con la celebre opera teatrale La classe morta che sarà seguita da Wielopole Wielopole, Crepino gli artisti, Qui non ci torno più, Macchina dell’amore e della morte e Oggi è il mio compleanno.

 

 

 

La mostra è visitabile fino a dicembre nei giorni e orari di apertura del Museo (lun-sab 9-13, 14.30-18.30)

Info: 091.328060

www.museodellemarionette.it - www.festivaldimorgana.it

FB: museoantonio.pasqualino


 

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