Davide Camarrone Zen al Quadrato
 
Società Dante Alighieri
Presentazione del libro Zen al quadrato di Davide Camarrone
 
Venerdì 10 giugno ore 18.00
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino, 5, Palermo (PA)

 

Per la giornata della Dante, il Comitato di Palermo della Società Dante Alighieri terrà un incontro sul volume Zen al quadrato di Davide Camarrone. Venerdì 10 giugno, alle ore 18.00, presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, ne parleranno Domenica Perrone e i suoi studenti. Sarà presente anche l’autore.

 

 

 SCHEDA DEL VOLUME   Davide Camarrone "Zen al quadrato"

Palermo anni ’80. Il racconto a quattro voci di una migrazione interna: una famiglia si trova costretta a traslocare dal quartiere sul mare distrutto dalla guerra nei casermoni dello Zen al quadrato. Un romanzo in cui l’azione e il linguaggio sembrano attingere dal teatro, una rappresentazione minima, quotidiana dove la narrazione si scompone in un sistema di specchi, di illusioni e rifrazioni.

 

Una migrazione interna alla stessa città, Palermo, dal Castello San Pietro allo Zen 2. Dal borgo a ridosso della fortezza a guardia del vecchio porto – le chiese e i resti delle antiche costruzioni devastati dai bombardamenti dell’ultima guerra e dall’incuria che ne seguì – al nuovo quartiere sorto al limite del «sacco di Palermo»: ZEN 2, Zona Espansione Nord 2.

 

A trasferirsi, lasciandosi indietro malsane scomodità e ricordi di una vita, è un’intera famiglia: il padre, la madre, il figlio e la nonna. Filippo, il ragazzo di casa, studente al liceo artistico, ribattezza quel quartiere lunare «Zen al quadrato». Un dormitorio con le strade mai finite e i garage sequestrati dai boss, nato da un progetto utopico e degradato dalla blasfemia della speculazione, dell’abbandono, della criminalità. Con un trasloco di qualche chilometro, muta radicalmente il paesaggio urbano, ed è come se si trascorresse da un’era ad un’altra, da una civiltà ad un’altra.

 

La famiglia racconta lo strappo, il viaggio, quel che succede in loro e intorno a loro: le nuove relazioni, le antiche sofferenze, nello sforzo di convivere con il «nuovo». Ognuno narra la propria versione di questa storia, in prima persona e con la propria lingua. Ciascuno rivelerà un mondo differente dagli altri, diverse le luci e i suoni, diverse le storie rievocate – talune picaresche, altre sempre taciute – diversi, infine, i fantasmi e le visioni.

 

Rosalia, la nonna, incarna la nostalgia del tempo trascorso e di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Nicola, il padre, nel barcamenarsi tra il sacro della chiesa e i meandri della corruzione, è forse la faccia più controversa della città irredimibile.

 

Lucia, tra i libri e l’impegno sociale, è una madre addolorata alla ricerca di una vita civile, di una rinascita intravista negli sguardi sconsolati delle donne del quartiere. Filippo, il figlio quindicenne, è un pittore, un poeta dello sguardo e del colore, che sperimenta ogni linguaggio per conoscere e descrivere l’amore irrefrenabile per la vita e il tempo che gli è concesso.

 

Tutti insieme costituiscono i frammenti di una sola epica quotidiana: quella che è stata per tanti – nella prima illusione, nel silenzio paziente, nell’acquiescenza, nella disperazione e nei germi di rivolta –, una deportazione nelle riserve della frontiera.

 

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Info: 091.328060

 

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