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Due voci di Sicilia - Ciccio Busacca e Rosa Balistreri

Venerdì 16 ottobre ore 17.30

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

 

 

 

Esattamente un quarto di secolo è trascorso da quando Rosa Balistreri, la più celebreinterprete del folk music revival siciliano, ha lasciato questo mondo. Ventisei sono glianni passati dalla scomparsa di Ciccio Busacca, il più noto cantastorie siciliano dellaseconda metà del Novecento. I due erano quasi coetanei – del 1925 il cantastorie di Paternò e del 1927 la cantatrice di Licata – e se ne sono andati nello stesso mese disettembre, a distanza di un anno l’uno dall’altra. Le loro vicende umane e artistiche si sono spesso intrecciate: in Sicilia, grazie all’incontro col grande poeta Ignazio Buttitta, di cui entrambi hanno cantato i versi, e a Milano, attraverso l’incontro con Dario Fo e lapartecipazione ai suoi spettacoli.

In questo incontro – promosso dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e dal Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo – celebriamo allora due anniversari, unendo ancora una volta idealmente Rosa e Ciccio.

Uno storico del teatro (Govanni Isgrò), un musicista-promotore di iniziative musicali (Francesco Giunta) e un etnomusicologo (Sergio Bonanzinga) ne ripercorreranno gli itinerari artistici, le ragioni culturali e i riflessi sulla musica d’oggi. La partecipazione diOriana Civile, Matilde Politi e Ciccio Piras attualizzerà infine quanto la “Cantatrice delSud” orgogliosamente auspicava: Quannu moru, faciti ca non moru e «Ricordatevi dime cantando le mie canzoni»! (SB)

 

 

Programma

 

 

Giovanni Isgrò (Università di Palermo)

Il giullare in esilio con proiezione del documentario omonimo prodotto dalla Rai nel 1983

 

Francesco Giunta (Cielozero)

“Teatro del Sole” e la riedizione dell’opera discografica di Rosa

 

Sergio Bonanzinga (Università di Palermo)

Le fonti di Rosa

con proiezione di alcune sequenze tratte dal film: La voce di Rosa di Nello Correale (2012)

 

Interventi musicali di Oriana Civile, Matilde Politi e Ciccio Piras

 

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