Cari amici, siamo lieti di comunicarvi che venerdì 22 aprile alle ore 18.00 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino si terrà la presentazione del volume Note di un viaggio di circumnavigazione (1871-1873) di Stefano Accardi, con la presentazione a cura di Giovanni Accardi, Ignazio Buttitta ed Orietta Sorgi.
ABSTRACT
Il 25 aprile 1871 la pirocorvetta della Regia Marina Vettor Pisani salpava da Venezia per compiere una circumnavigazione completa del globo. Nel corso della traversata, durata più di tre anni, l’imbarcazione a vela e motore attraversava una quarantina di porti, portando la bandiera italiana dapprima in Medio Oriente, poi nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano. Quindi proseguiva verso il Giappone, poi in Cina e nelle Isole Filippine. Si diresse ancora verso le Marianne, lo stretto di Torres, i Tropici del Cancro e infine in Australia e Nuova Zelanda.
Fra l’equipaggio vi era un giovane medico siciliano, Stefano Accardi, di Santa Ninfa, in provincia di Trapani, che nel corso di quell’avventura decise di raccontare tutte le sue osservazioni sui luoghi e i popoli che andava incontrando. Le sue memorie saranno pubblicate nel 1877 da un editore palermitano (Stamperia Lao) e a Genova da Luigi Beuf Libraio.
Nella copia conservata a Palermo, presso la biblioteca del Museo Pitrè, è riportata una scritta autografa che così recita: In segno di ossequio offre l’Autore, attualmente imbarcato sulla Regia Nave Città di Genova in Spezia. La dedica, rivolta a Giuseppe Pitrè, testimonia il rapporto di stima e amicizia, fra l’Autore, giovane ufficiale di marina, e il noto demologo palermitano da cui aveva appreso probabilmente l’interesse verso quelle diversità culturali che si sarebbero poi tradotte in un’opera il cui scopo era quello di descrivere minuziosamente i popoli cosiddetti primitivi.
Stefano Accardi (1844-1943)
Medico, svolse la sua attività professionale nel corpo sanitario della neocostituita Marina Militare del Regno d’Italia. Nato in un piccolo centro del Belice (Santa Ninfa) avvertì presto il bisogno di evadere da un contesto familiare e socioculturale considerato soffocante. Subito dopo la laurea in medicina a Palermo nel pieno della mobilitazione per la cosiddetta terza guerra d’indipendenza (1866) si arruolò come “medico volontario per il tempo di guerra”, successivamente fu ammesso nella regia marina dove ebbe modo di viaggiare e di conoscere uomini e paesi, in un contesto dove ancora si respirava il fascino delle scoperte geografiche.
In gioventù ebbe modo di conoscere Garibaldi e Mazzini, e fu probabilmente debitore a Giuseppe Pitrè di una visione che coniugava positivismo, materialismo naturalistico, spirito risorgimentale e un pizzico di romanticismo. Non era un letterato ma amava scrivere e descrivere, come ben testimoniano queste “Note” pubblicate nel 1877. Viaggiò ma fu anche medico d’ambulatorio nei presidi sanitari della marina e Direttore del grande ospedale militare della Maddalena.
Raggiunto il vertice della carriera andò in pensione non ancora sessantenne. Trascorse il resto della sua vita a Napoli dedicandosi alla cura della famiglia, alla lettura, alla scrittura ed alla sistemazione dei suoi ricordi.
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