Ciclo di Seminari Etnografie del contemporaneo stringa
Webinar
Seminario permanente
Etnografie del contemporaneo
Donne, corpi, territori

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Palermo, 9 aprile/ 28  maggio 2021_ore 17     
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

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Venerdì 28 Maggio _ore 17
Elvira Vannini e Eliana Como
Il femminismo nell'arte contemporanea:
immaginari contro-egemonici al tempo del capitalismo patriarcale
 
 
 
 
 
Intervento di Elvira Vannini
La forza politica del femminismo artistico sta nell'articolazione della sua territorialità (il suo agire nel sistema dell'arte) con altre territorialità (lavoro e riproduzione sociale, violenza di genere, lotta contro il capitale e le politiche estrattive). In questa intersezione, il paradigma estetico contribuisce con le sue specificità e aderisce a un terreno di scontro politico transnazionale. L'intervento intende ricomporre le "geografie posizionali" della scena artistica a differenti latitudini e temporalità storiche, rompendo i rapporti di forza e i privilegi di tempo storico che ha agito, attraverso narrazioni sessiste ed eteronormative, nell'esaltazione di un canone riduttivo eurocentrico e patriarcale.
 
Elvira Vannini è Storica e critica d'arte. Dottore di ricerca in Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università degli Studi di Bologna, diplomata alla Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte. Ha tenuto seminari e lezioni in numerose Istituzioni, Università e Accademie, tra cui IULM (2011-12), Master Studi e Politiche di Genere, RomaTre (2020). Dal 2010 è docente in NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha pubblicato in numerose riviste di settore, collabora regolarmente con: OperaViva, Alfabeta2, Commonware, Machina (DeriveApprodi). Dal 2017 ha fondato il blog/magazine Hot Potatoes (www.hotpotatoes.it) dedicato ai rapporti tra arte, genere e politica attraverso l'analisi dei complessi espositivi, da una prospettiva femminista.
 

 
Intervento di Eliana Como
Zehra Dogan è una giovane artista curda, nata a Diyarbakir, la più grande città a maggioranza curda della Turchia. Nel 2016 è stata arrestata dal regime di Erdogan per un disegno. Fu costretta in carcere per oltre due anni. Quando le tolsero colori e fogli, continuò con quello che trovava: caffè, thé, resti di cibo, capelli, anche il sangue mestruale e l'urina.
Ora Zehra è «libera», ma vive in Europa e non può tornare nella sua terra. Le sue opere ritraggono soprattutto donne, dai corpi nudi e straziati. Sono di una potenza assoluta, violenta e fragile al tempo stesso e continuano a sfidare il regime autoritario e fascista di Erdogan, denunciando all'Europa la strage del popolo curdo. La vita e l'arte di Zehra Dogan saranno anche lo spunto per parlare di un'arte femminista e delle donne artiste dimenticate dalla storia dell'arte.
 
Eliana Como, 46 anni, sindacalista della Fiom Cgil, ha un dottorato in sociologia economica e ha studiato storia dell'arte. Cura una pagina Facebook femminista -@chegenerediarte - interamente dedicata alle tantissime donne pittrici dimenticate dalla storia dell'arte.
 
 

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