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Lunedì 21 marzo 2016_ore 17.00

Seminario

Tunisini in Sicilia.

Aspettative, illusioni e disillusioni post rivoluzionarie 

di Noaman Beji

 Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

 

 

Prosegue il seminario permanente Etnografie del contemporaneo, coordinato da Rosario Perricone e organizzato dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta. Lunedì 21 marzo alle 17.00 Noaman Beji terrà il sesto incontro dal titolo Tunisini in Sicilia. Aspettative, illusioni e disillusioni post rivoluzionarie.

 

L’intervento, dopo aver ricostruito alcuni degli avvenimenti salienti che hanno portato alle rivolte del 2011 in Tunisia, si concentra e si interroga sul modo in cui è stata gestita in Tunisia la costruzione dell’arena entro cui si sono sfidate le forze politiche e partitiche del paese e quali siano state le conseguenze per i migranti residenti in Sicilia. La dittatura tunisina, infatti, gestiva anche i migranti attraverso canali ufficiali, quali ambasciate e consolati, ma anche ufficiosi con le spie. Dopo i primi mesi di speranze, manifestazioni, lotte anche in Sicilia, momenti che hanno fatto sperare che gli anni di resistenza clandestina, nel paese così come in Sicilia, finalmente avessero trovato spazio nel dibattito pubblico dentro e fuori il paese, l’entusiasmo di chi aveva creduto nella natura esclusivamente popolare delle ribellioni si è dovuto però scontrare con una riflessione geopolitica che ha lasciato intravedere uno scenario molto meno ingenuo. Di conseguenza, le retoriche che inizialmente avevano caratterizzato il dibattito politico sono via via mutate chiarendo sempre meglio quali fossero i reali contorni della Tunisia post regime: da una fase in cui il futuro era rappresentato – dalla stampa locale, nelle piazze, sui social networks – come lo spazio della progettazione, della fantasia, della possibilità a un’arena in cui vecchi dissidenti e nuovi pentiti del regime caduto, con la costruzione delle loro relazioni implicite ed esplicitate, all’interno del paese così come all’esterno, hanno giocato la partita del riconoscimento-risarcimento. Seguendo tale doppio binario, infatti, molti gruppi si sono affacciati alla vita politica del paese, anche tra i tunisini residenti all’estero, rivendicando il proprio spazio a prescindere dai motivi per i quali erano stati messi al bando; tra questi, gli islamici e anche gli esponenti della classe capitalistica e dei gruppi di sinistra. L’affermazione sociale di ognuno di questi attori è passata attraverso la rivendicazione del potere stesso e i rapporti intessuti con le grandi potenze economiche e politiche spesso sono state l’arena in cui si è giocata la ricostruzione. Gli echi gattopardiani del tutto cambia per non cambiare niente hanno investito di tristezza chi in questa rivolta aveva creduto e una nuova delusione ha investito anche le comunità di tunisini residenti in Sicilia.

 

Noaman Beji è nato in Tunisia dove ha studiato storia all’università La Manoube di Tunisi. Gli anni di militanza politica e sindacale all’interno del sindacato studentesco UGET l’hanno reso inviso al regime di ben Alì, motivo per cui, nel 2000, si è dovuto trasferire in Italia, a Palermo, dove è diventato dottore di ricerca in storia medievale e poi, abbandonata la ricerca universitaria, mediatore culturale ed educatore. In Italia ha continuato la sua militanza politica lavorando attivamente con varie associazioni che si occupano di immigrazione, in particolare di minori non accompagnati, con i quali lavora anche come educatore. Collabora con il blog “rivoluzione Tunisia” ed ha contribuito alla stesura di vari articoli per “Allegra”, Achab”, e altre riviste culturali.

 

 

Il seminario permanente Etnografie del contemporaneo è coordinato da Rosario Perricone e organizzato dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta. L’iniziativa è patrocinata dall'Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Culture e Società, dall'Accademia di Belle Arti di Palermo e da SIMBDEA e organizzata con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana.

Il seminario prevede 14 incontri che si terranno al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino dal 15 febbraio al 30 maggio 2016.

 

 

 

Iscrizione ai seminari gratuita
Sarà rilasciato un attestato ai partecipanti
Saranno riconosciuti 3 CFU agli studenti che parteciperanno
Info: 091.328060
FB: museoantonio.pasqualino
 

 

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

  

Lunedì 4 aprile_17.00

La tīrthayātrā al santuario di Santa Rosalia a Palermo:

origini vediche di alcune pratiche cultuali contemporanee

di Igor Spanò

 

Lunedì 11 aprile_17.00

Antispazi contemporanei:

il mercato di Ballarò a Palermo

di Eugenio Giorgianni

 

Lunedì 18 aprile_17.00

Innalzare un minareto ai margini dell’Europa:

antropologia dell’altrove a Mazara del Vallo

di Alessio Angelo

 

Lunedì 2 maggio_17.00

La ribellione delle vittime del racket delle estorsioni:

rappresentazioni, aspettative e dinamiche di cooperazione

di Giovanni Frazzica

 

Lunedì 9 maggio_17.00

Peppa and friends:

il mondo dei cartoni animati per l’infanzia

di Francesco Mangiapane

 

Lunedì 16 maggio_17.00

Etnografie dell'outsider art in Sicilia

di Marco Mezzatesta

 

Lunedì 23 maggio_17.00

Feste siciliane in Texas:

due esempi etnografici dalla diaspora siciliana

di Circe Sturm

 

Lunedì 30 maggio_17.00

Youtube e Facebook:

tradizioni musicali siciliane in rete

di Emanuele Tumminello

 

 

 
 
 

 

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Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino, 5 (trav. Via Butera) - 90133 Palermo

tel: 091 328060 fax: 091 328276
E-mail:  mimap@museomarionettepalermo.it
Web: www.museodellemarionette.it

 

 

 

 

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