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Giovedì 10 maggio ore 16.00

Seminario permanente“Antropologia & Musica”

Il telaio tradizionale fra pratica ergologica, dimensione simbolica e valore espressivo

Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino

 

Giovedì 10 maggio alle ore 16.00 proseguono gli incontri organizzati nell’ambito del Seminario permanente “Antropologia & Musica” curato dal prof. Sergio Bonanzinga (Dipartimento Culture e Società) e organizzato in collaborazione col Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, con il patrocinio dell’International Council for Traditional Music (Italian Commitee). In questa circostanza sarà Giuseppe Giordano, dottore di ricerca in “Storia e analisi delle culture musicali” (Università di Roma “La Sapienza”), a riferire su un tema particolarmente originale: Il telaio tradizionale fra pratica ergologica, dimensione simbolica e valore espressivo. Nel corso del seminario saranno anzitutto illustrate le più antiche attestazioni riguardanti la tessitura al telaio nelle società arcaiche (reperti archeologici, rappresentazioni iconografiche, testi scritti), ponendo in evidenza il valore simbolico di questo particolare strumento di lavoro a cui si legano funzioni mitico-rituali, apotropaiche e divinatorie, spesso associate a formule songiuratorie, preghiere, canti e suoni di vario genere. Il relatore passerà quindi a considerare alcune significative documentazioni prodotte nell’ambito di recenti indagini etnografiche condotte in Grecia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Verranno inoltre eseguiti dalla studentessa di Musicologia e cantante Rosy Aliotta due canti di careri (tessitrici) e un canto di filatrici raccolti da Alberto Favara a Palermo e a Erice all’inizio del Novecento.

 

 

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Le iniziative organizzate nell'ambito del Seminario Permanente "Antropologia & Musica"hanno lo scopo di offrire a studenti e ricercatori orientamenti critici riguardo ai diversi metodi di rilevamento e di analisi delle pratiche coreutico-musicali, specialmente legate ai contesti in cui la trasmissione dei saperi è tuttora in prevalenza affidata all'oralità. Lo sguardo "antropologico" sui fenomeni musicali, che si è affermato a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso grazie soprattutto ad alcuni esponenti dell'etnomusicologia angloamericana (David McAllester, Alan Merriam, Alan Lomax, John Blacking ecc.), costituisce oggi un approccio consolidato anche per lo studio delle pratche musicali di interesse storico, che conosciamo attraverso oggetti, immagini e testi scritti, e si estende proficuamente a ogni forma dell'attuale mercato musicale globale. I comportamenti musicali saranno particolare trattati in ordine alle dinamiche relazionali innescate fra strati sociali, classi d'età e posizioni sessuali, alla morfologia della performance sonoro-gestuale nei suoi articolati processi di attuazione-ripetizione-trasmissione e all'interconnessione tra funzioni espressive, identitarie, ludiche, ergologiche e rituali. 

 

Allegati:
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