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  • The Antonio Pasqualino International Puppet Museum was founded in 1975 by the Association for the...

  • The Antonio Pasqualino International Puppet Museum is currently located inside the Hotel de France, a building which is particularly interesting form both an architectural and a historical point of view. It is city centre of Palermo, near the monumental Piazza Marina.Originally – in the XVIII century – the Hotel de France was the palace of the Marquis Onofrio del Castillo. It is in 1808 that it...

 

 

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30 novembre - 2 dicembre 2018
XLVI congresso dell'Associazione italiana di studi semiotici
Politiche del gusto
mondi comuni, fra sensibilità estetiche e tendenze alimentari
Palazzo dei Normanni
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
 
 

Da venerdì 30 novembre a domenica 2 dicembre presso la sede del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino avrà luogo il XLVI congresso dell'Associazione italiana di studi semiotici Politiche del gusto. Mondi comuni, fra sensibilità estetiche e tendenze alimentari, realizzato in collaborazione con l'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Prin 2015 “Cucina politica” (Università di Bologna, Palermo, Pollenzo), Università degli studi di Palermo - Dipartimento Culture e società, Circolo semiologico siciliano, Fondazione Ignazio Buttitta, Centro internazionale di scienze semiotiche, Dottorato in scienze del patromonio culturale – Università degli Studi di Palermo, ARS-Assemblea Regionale Siciliana.

La politica e il gusto, oggi, sembrano avere destini divergenti. Anzi, appaiono quasi in antitesi. L'una regno di un potere interessato sempre più a se stesso che non alla cosa pubblica, con pochissimo senso d'apprezzamento delle infinite nuances che, ciò nonostante, pervadono il mondo e la cultura sociale. L'altro racchiuso negli universi impermeabili dell'arte, da un lato, e della cucina, dall'altro, proteso dunque verso rigide forme di precoce istituzionalizzazione. Poi però, nella cultura mediatica, in rete e non, questi due universi di discorso si intrecciano e si confondono, senza mai sovrapporsi del tutto, e accanto e insieme alle politiche della natura, della cura, dell'intrattenimento, siamo immersi in politiche del gusto. La politica, soprattutto se declinata al plurale, va alla ricerca di un qualche criterio di distinzione e di giudizio, qual è, tradizionalmente, dato dal gusto; e quest'ultimo, se considerato nelle sue molteplici accezioni, sembra aver bisogno di più fini articolazioni di senso, di significazioni plurali entro mondi sperabilmente comuni.

La semiotica ha da sempre considerato la questione del gusto come un suo ambito rilevante di ricerca, oltrepassando la tradizionale problematica estetica del giudizio, per volgersi a quella più generalmente estesica, e fenomenologica, relativa al ruolo della sensibilità nel processo di costituzione degli effetti di senso. Viene così ridimensionata la tematica del bello e si afferma quella relativa alla capacità generale di apprezzamento delle forme, e del tipo di coinvolgimento del soggetto percipiente. Inoltre, emerge con chiarezza il carattere sociale del gusto, mostrando come l'apprezzamento sensibile risponda a dinamiche culturali che sovra-determinano i giudizi individuali, rendendo così spiegabili i fenomeni di apprezzamento collettivo nei confronti di certi tipi formali, trasversale a un'intera epoca o a momenti culturali specifici.

In questa prospettiva si ha un'estensione del dominio del gusto e delle politiche del gusto dagli ambiti ristretti delle belle arti e del bello naturale, all'insieme delle manifestazioni sensibili di una "cultura". Manifestazioni che appariranno più o meno apprezzabili, in quanto più o meno conformi a modelli di gusto condivisi. Il mondo della cucina, della tavola e della commensalità rientra in gioco, qui, in tutta la sua prepotenza e impellenza.
In tal modo il giudizio di gusto si ritrova a esser capace di concorrere alla determinazione, in una certa misura, dell'insieme delle assiologie, dei sistemi di valore di una cultura in tutti i suoi ambiti: dall'alimentazione alle arti e alla scienza, fino ai modi del culto o a quelli di condurre i rapporti con l'Altro. Ed ecco emergere, di nuovo, la politica, come arte e tecnica del pensare e organizzare mondi comuni, con gusto e per il gusto. Si pensi, per esempio, agli attuali dibattiti circa il valore degli animali non umani, che da strumenti di lavoro o materia prima per l'alimentazione umana sono divenuti persone di famiglia, attori sociali da proteggere polemicamente e coccolare con forza. Inseriti nel nostro mondo comune, che ne è del loro gusto? e a scapito di chi o di che cosa?

Questo incontro di studi semiotici intorno alle politiche del gusto – contemporanee e no – intende discutere tutto ciò, mettendo alla prova le categorie e i modelli della attuale scienza della significazione, e dialogando sia con altri saperi (quali, ad esempio, l'estetica filosofica e la sociologia dei consumi, la teoria politica e la storiografia, l'antropologia e le scienze gastronomiche, la teoria dell'arte e le discipline agroalimentari) sia, direttamente, con alcuni attori – politici, cuochi, artisti, critici d'arte e di ristorazione – che direttamente operano nei rispettivi settori in questione.

Tra i campi di esplorazione:

Nell'area estetico-artistica:
- Politiche di educazione al gusto
- Destini del Kitsch
- Pratiche artistiche e artworld : artificazioni e dis-artificazioni
- Politiche del vintage: sapore, memoria, sensibilità
- Cattivo gusto e buoni sentimenti

Nell'area politico-culturologica:
- Politiche della natura e dell'alimentazione
- Politiche della produzione/distribuzione agro-alimentare
- Regimi alimentari e regimi politici
- Politiche del consumo enogastronomico e artistico
- Alimentazione e forme del sacro
- Gastromania e post-gastromania: miti, riti, pratiche
- Dietetiche e regimi di senso
- Processi di costruzione/invenzione/distruzione delle identità storico-antropologiche mediante le pratiche culinarie (tipicità, tradizioni...)

Nell'area comunicativo-gastronomica:
- Mediatizzazioni del cibo e delle arti (stampa, fotografia, cinema, tv, new media)
- Discorso gastronomico e discorso estetico
- Narrazioni culinarie, conviviali, artistiche
- Luoghi e tendenze della ristorazione
- Oggetti, tecnologie, design intorno alla cucina
- Arti e cibo
- Rifiuti, avanzi, sprechi
- Food branding e forme di comunicazione
- Forme della critica (artistica, gastronomica)
- Estetiche della tavola e della cucina
- Forme del turismo enogastronomico, museale, artistico
- Dialoghi e conflitti interetnici in cucina e a tavola
- Epistenologia: politiche ed etiche del vino

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